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lunedì 15 aprile 2013

Dal rotolo... al libro

"Fino al II secolo d.C., tutti i patrimoni scritti venivano conservati sotto forma di rotoli (o scrolli), alcuni di pergamena, ma la maggioranza di papiro. All'arrivo delMedioevo, circa mezzo millennio dopo, i codici - di foggia e costruzione in tutto simili al libro moderno - rimpiazzarono il rotolo e furono composti principalmente di pergamena. Il rotolo continuò ad esser usato per documenti e simili, scritture della sorta che vengono ordinate in schedari o archivi, ma il codex ebbe supremazia nella letteratura, studi scientifici, manuali tecnici, e così via, scritture della sorta che vengono poste in biblioteche. Fu un cambiamento che influì profondamente su tutti coloro che avevano a che fare coi libri, dal lettore casuale al bibliotecario professionale". 
Dalla voce "Libro", Wikipedia.


"Il processo della produzione di un libro era lungo e laborioso. La pergamena doveva essere preparata, poi le pagine libere venivano pianificate e rigate con uno strumento appuntito o un piombo, dopo di che il testo era scritto dallo scriba, che di solito lasciava aree vuote a scopo illustrativo e rubricativo. Infine, il libro veniva rilegato dal rilegatore.
Nell'antichità si usavano differenti tipi di inchiostro, usualmente preparati con fuliggine e gomma, e più tardi anche con noce di galla e solfato ferroso. Ciò diede alla scrittura un colore nero brunastro, ma nero o marrone non erano gli unici colori utilizzati. Esistono testi scritti in rosso o addirittura in oro, e diversi colori venivano utilizzati per le miniature. A volte la pergamena era tutta di colore viola e il testo vi era scritto in oro o argento (per esempio, il Codex Argenteus)".

"I monaci irlandesi introdussero la spaziatura tra le parole nel VII secolo. Ciò agevolò la lettura, in quanto questi monaci non non conoscevano perfettamente latino. Tuttavia, l'uso di spazi tra le parole non divenne comune prima del XII secolo. Si sostiene che l'uso della spaziatura tra le parole dimostri il passaggio dalla lettura semi-vocalizzata a quella silenziosa.
Per le pagine, i primi libri usavano pergamena o vellum (pelle di vitello). Le copertine erano fatte di legno e ricoperte di cuoio. Poiché la pergamena secca tende ad assumere la forma che aveva prima della trasformazione, i libri erano dotati di fermagli o cinghie. Durante il Tardo Medioevo, quando cominciarono a sorgere le biblioteche pubbliche, e fino al XVIII secolo, i libri venivano spesso incatenati ad una libreria o scrivania per impedirne il furto. Questi libri attaccati a catena sono chiamati libri catenati".



Libro, in Treccani.it.
Libro, in Sapere.it.

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